Difficil' è nell'onde acerbe, e crude, quando l'irato mar poggia, e rinforza, tener dritto il timone; ma non deve però esperto nocchier perder sì l'arte, che dall'ira del mar rimanga vinto senza opporsi al furor; chè spesse volte vinse l'altrui valor l'aspra tempesta. - Giambattista Giraldi Cinzio

sabato 15 giugno 2013

Rebus

DURAN 







GAZ            



V


D


TE








Soluzione: [Durante la navigazione manovre delicate]
                                                        

venerdì 7 giugno 2013

Sintesi finale

Questo blog, incentrato sul percorso tematico "Tecnologia e navigazione", è nato con l'intento di dare vita a un'istruttoria intorno alle tecniche di navigazione e all'evoluzione del mezzo di trasporto navale nel tempo. Dopo una breve introduzione e un primo tentativo di definizione e di contestualizzazione, generale e geografica, del termine "navigazione", ho scelto il romanzo "Heart of darkness", di Joseph Conrad, come terreno di ricerca e come scenario per identificare connessioni con l'argomento madre, e ho definito una mappa concettuale, eretta a punto di riferimento durante la lettura del romanzo (citazioni capitolo 1, citazioni capitolo 2, citazioni capitolo 3). Composto l'abecedario, ho iniziato a leggere il libro testo di riferimento (Storia delle macchine) al fine di rintracciare, secondo criteri cronologici, relazioni con il tema scelto all'interno del processo evolutivo della tecnologia: sono partito dalla preistoria, tra realtà e racconti mitologici, sono passato poi alla Commedia dantesca, alle opere degli ingegneri tardo-medievali e rinascimentali e al mondo orientale del XIII e XVI secolo, e sono, infine, arrivato alle prime enciclopedie e ai celebri inventori dell'epoca industriale, John Harrison, John Wilkinson,  Robert Fulton.
Per rendere la lettura più piacevole, ho pubblicato post relativi a determinate suggestioni: quadri, film, canzonibrevetti, fumetti e francobolli; unità di misura; personalità eccelse; simboli e carte; rebus.

giovedì 6 giugno 2013

Giovanni Caboto: una grande e spiccata personalità.

Tra i grandi esploratori del passato che hanno reso celebre il nome della nazione italiana vi è senza dubbio Giovanni Caboto, nato, secondo un'ipotesi incerta concepita da una parte della critica, a Gaeta (città natale del sottoscritto) intorno al 1440 e presente nel Codex diplomaticus cajetanusraccolta di documenti storici risalenti al medioevo riguardante il territorio che fu del Ducato di Gaeta.


Lastra commemorativa situata in Lungomare Caboto, Gaeta

Se è incerta la sua città d'origine (Genova, Savona, Chioggia o Gaeta), è comunque noto che dimorò molti anni a Venezia ed ebbe la cittadinanza veneziana (1476).

Bassorilievo situato a Venezia

Caboto iniziò la serie dei grandi viaggi per scoprire le terre verso nord-ovest, continuando di fatto l'opera di Cristoforo Colombo, e impegnò i suoi sforzi per raggiungere le Indie navigando verso ovest, in quanto aveva intuito che Colombo non aveva raggiunto l'Estremo Oriente .
Si rivolse ai reali di Spagna affinché gli finanziassero una spedizione esplorativa che avrebbe seguito una rotta più a nord. Ma non ricevette il loro appoggio e nel 1496 si trasferì in Inghilterra, dove ottenne l'autorizzazione del Re ma non il finanziamento. Caboto organizzò la spedizione a proprie spese, e nonostante avesse armato 5 navi ,il 2 maggio 1497 solo una di esse, il Matthew, (una nave da 50 tonnellate con un equipaggio di 18 uomini) salpò per il viaggio. 


Francobollo commemorativo, 1947, USA

Nel 1497, approdò sull'isola di Cap Bréton e toccando la Nuova Scozia, e avvistando l'isola di Terranova. 


I viaggi di Caboto

Anch'egli però si illuse di essere arrivato all'estremità Nord Orientale dell'Asia e ne prese possesso in nome di Enrico VII. Dopo un'assenza di circa 3 mesi, ai primi di agosto, il Matthew ritornò a Bristol e la notizia delle nuove scoperte fu accolta in Inghilterra con grande giubilo anche tra la popolazione, naturalmente alla corte spagnola sortì l'effetto contrario. Dopo questo successo, Enrico VII autorizzò Giovanni Caboto ad una spedizione di 6 navi e 200 uomini di equipaggio, il cui scopo era di colonizzare le nuove terre e proseguire nella ricerca di altre.In realtà la speranza era quella di raggiungere il favoloso Cipangu (l'odierno Giappone).
La spedizione partì nell'estate del 1498, e con Caboto vi era anche il figlio Sebastiano. Dopo questa spedizione in cui Caboto toccò il Labrador e costeggiò la Groenlandia meridionale, di lui non si ebbero più notizie.